lunedì 13 giugno 2011

LECTIO MAGISTRALIS DI FUCKTOTUM SUL VIRAL MARKETING.

CATS VIRAL ATTACK.

Se il primo assioma della comunicazione afferma che “Non si puo’ non comunicare”; il primo assioma del Meow Marketing dice che “Non si puo’ non usare un gatto”.
Il Meow Marketing, in Italia Miao Marketing, é una branca, o meglio una scheggia impazzita della nota disciplina economica che osserva il comportamento dei consumatori davanti alle imprese domestiche di gattini atletici e tenerosi. Il valore del tuo brand é direttamente proporzionale alla quantita’ di gatto che usi per promuoverlo. 
Apple l’ha capito e ha gia’ lanciato sul mercato “the Ipad cat app” per far giocare il vostro Fluffy sul divano mentre voi gli andate a comprare le birre, le crocchette bio e il balsamo anti-crespo.
Secondo una recente ricerca Nielsen i nostri amici felini avrebbero scalato la classifica di animale domestico piu’ fedele, superando di gran lunga i cani, i pesci rossi e le tarme. 
Che i felini siano un business miliardario, un fenomeno virale e paranormale inarrestabile é dimostrato anche dalla quantita’ di blogs, communities, canali Youtube, fan pages, nonché dagli intramontabili maglioni con i gattini ricamati, da sempre esclusiva delle prime della classe e che adesso sembrano andare a ruba tra i fashion addicts, classico esempio di cio’ che in marketing chiameremo “Trickle-down Effect”, “Effetto di Gocciolamento” (G. Simmel 1904). 
C’é addirittura una nota agenzia adv americana che ha approntato uno spot per gatti. Margaret, proprietaria dell’Holiday Hotel for Cats di Los Angeles, si rivolge direttamente al suo target di pelosi clienti utilizzando le tecniche classiche della persuasione attraverso inquietanti rantoli e miagolii, incomprensibili ai non iniziati.
Negli ambienti accademici questo sorprendente fenomeno é guardato in cagnesco e non mancano i soliti apocalittici che parlano di una provenienza aliena del gatto, venuto sulla terra per ridurre in schiavitu’ la razza umana. Alcuni studi dimostrano che i gatti domestici lavorerebbero per la CIA, per l’agenzia di riscossione del canone RAI e addirittura per il Vaticano, che avrebbe notato una stretta correlazione tra la concentrazione di gatti Persiani e di coppie gay in alcune aree delle citta’ piu’ industrializzate. 
In conclusione, il secondo assioma del Meow Marketing ci ricorda che “Tira piu’ un pelo di gatto che un p.d.f.” 


UN ESEMPIO DI MEOW MARKETING STRATEGY IN PAOLO SARPI. LA BEFORE AND AFTER CAMPAIGN DI UN NOTO COMMERCIANTE DI ZONA.



BEFORE.
Ottimo Teaser per creare suspance e generare attesa.
AFTER.